Dalla big data economy alla green data economy.

La rincorsa del mondo alla sostenibilità ambientale avrà successo solo se si realizzerà una integrazione tra il mondo reale e quello digitale.

La rivoluzione ecologica dell’economia infatti, per arrivare a raggiungere gli obiettivi di contenimento delle emissioni di CO2 e quindi del riscaldamento del pianeta entro 1,5 gradi nei tempi auspicati, dovrà necessariamente basarsi su nuovi modelli di acquisizione dei dati, monitoraggio del clima, i suoi cambiamenti e i conseguenti effetti sulle Comunità.

È quindi importante che i professionisti della finanza e della contabilità valutino il grado di idoneità all’interno di un ambiente di reporting digitale condiviso per proteggere dati tempestivi e verificabili per le valutazioni del rischio, la conformità e l’analisi degli scenari.

La crescita e la conseguente gestione dei dati

Ogni giorno creiamo trilioni di punti dati, dai clic sui nostri telefoni cellulari alla creazione di documenti nel cloud. Secondo IDC Global, nel solo 2020 il mondo ha generato 64,2 zettabyte di dati.

Sebbene il flusso di dati sia infinito, gestirlo in modo efficace, analizzarlo e interpretarlo adeguatamente è una pratica fondamentale per il successo di tutte le attività sostenibili. Il Data Warehousing Institute (TDWI) ha rilevato che i problemi di qualità dei dati costano alle aziende statunitensi più di 600 miliardi di dollari all’anno. Dati errati infatti portano a decisioni sbagliate e questo ha un impatto sull’azienda e, di conseguenza, sull’intera catena di approvvigionamento. 

La maggior parte dei decisori politici, oggi, si sta impegnando per uniformare quanto più possibile i criteri, le metriche e le misurazioni sulla sostenibilità delle società, fornendo una chiara struttura di rendicontazione e una tassonomia digitale sottostante che consentano un accesso e un’analisi agili. L’obiettivo è sviluppare una linea globale di standard di sostenibilità accettati a cui le aziende possano far riferimento, adeguando così la loro reportistica.

Dove produciamo dati affidabili sull’ambiente e sulla sostenibilità? Il punto di vista di Widech SpA sul mondo della green data economy

Widech S.p.A. è una smart greentech company con un importante presidio sulle tecnologie al servizio della sostenibilità ambientale, con una strategia di sviluppo e investimento nel mondo digitale come fattore di acceleratore della transizione energetica.

Sin dall’inizio, Widech ha individuato in un modello bottom up la via più efficace per assistere aziende, organizzazioni e comunità che desiderano misurare, ridurre e gestire il proprio impatto ecologico in termini di emissioni di gas serra ed in particolare di CO2.

Widech interpretando i trends tecnologici legati alla sensorizzazione del mondo, con l’acquisizione di diverse start up, ha scelto fin da subito di integrare i due ecosistemi del greentech e del digitale.

Il punto di vista di Widech è quello di costruire il nuovo patrimonio di dati al servizio della transizione ecologica partendo da dove i fenomeni si manifestano, quindi vicino ai processi per contribuire alla creazione di Comunità energetiche.

L’ecosistema tecnologico di Widech parte dall’acquisizione dei dati, attraverso i sensori e l’IoT ambientale, puntando in chiave di efficienza alla risoluzione dei problemi locali attraverso anche la robotica, l’automazione e l’Edge computing, per poi lasciare agli stakeholders ad un più alto livello le decisioni più complesse.

Quindi, attraverso questo sistema tecnologico che coniuga greentech e digitale, Widech si propone di rispondere alle esigenze del mercato accompagnando le diverse realtà verso una transizione energetica valorizzata da un ecosistema di sensori, una produzione di dati puntuali, vero patrimonio per la diagnosi. Il tutto attraverso infrastrutture di calcolo, algoritmi, informazione e conoscenza.